Organizzare un evento podistico su strada, ormai, è cosa comune: ogni Domenica è possibile apprezzare in ogni angolo della Campania la concomitanza di più appuntamenti che spesso, purtroppo, tendono a coincidere nella stessa data e nella stessa area territoriale. Ardua dunque la scelta per gli appassionati del mondo podistico che naturalmente devono prediligere l’uno piuttosto che l’altro appuntamento, e difronte a questo bivi la differenza la fa proprio il rapporto umano, la credibilità con cui – nel tempo – l’organizzazione è riuscita a farsi ben volere dal vicinato. E sotto questo aspetto Angelo Garofalo – presidente dell’Atletica Marcianise – ed Antonella Marchetti sono riusciti a mantenere una linea continua con il proprio modo di fare, semplice e rispettoso verso chiunque. E la risposta è arrivata forte e chiara, riuscendo a chiudere nel giro di pochi giorno sulla quota massima di 600 persone iscritte.

LA GARA

Non cambia nulla su questo percorso molto piatto e circoscritto lungo due giri nelle vicinanze della zona partenza/arrivo, con un via vai costante di atleti nel cuore pulsante di tutta la manifestazione: la Chiesa S. Andrea Apostolo e Immacolata Concezione è stata, come sempre, centro di gravità permanente del passaggio costante di atleti,

grazie anche alla disponibilità di Don Giuseppe che allo Start ha onorato l’organizzazione con un saluto a Mimmo Maraniello e la benedizione per tutti i partecipanti. Prima dello start la tradizione che si mantiene con le note vocali della professoressa Armelinda Galileo, impegnata in un canto dedicato tutto alla vera anima della giornata, quella del caro Mimmo.

GARA MASCHILE. Puntualissimi sullo start ufficiale avvenuto alle 8.30, gli atleti hanno lasciato la zona di partenza/arrivo per portarsi lungo le strade di Capodrise. Sul viale parallelo alla zona del finish, la possibilità di intravedere qualche passaggio tra le prime file, con un agguerrito Francecso Di Puoti (Atletica Marcianise) che non si fa attendere troppo.

Ad inseguirlo il giovane Gabriele Ambrosino (Running Saviano) che ha tentato per la prima metà gara a farsi trainare dalla scia di Francesco, perdendo poi terreno negli ultimi chilometri, anche grazie all’esperienza tecnica di Di Puoti. Sarà proprio il ragazzo di casa, infatti, a prendersi con largo margine il titolo della giornata, tagliando il traguardo sui 33’18”. Una grande prova, comunque, quella di Gabriele che, nella sua giovane età, dimostra di avere ancora margine di crescita: suo l’argento con 33’58”. Una bella rimonta per il portento della Run for Love, Mohamadi Barra, capace di rimontare su Valerio Adamo (Podistica Sammaritana), quarto assoluto, inizialmente di qualche metro più avanti. Chiude al quitno posto e con uno sprint che gli regala la quinta ed ultima posizione disponibile per salire sul palco Giuseppe Angellillo (Atletica Nolana).

GARA FEMMINILE. Netta e decisa la gara al femminile, con Francesca Maniaci (Atletica Marcianise), detentrice del titolo italiano 5km e 5000m, che viaggia in solitaria verso la medaglia d’oro: nessun disturbo per la master 45 che chiude sui 37’21”. Occorre attendere un po prima di vedere spuntare l’argento di questa mattina, che approfitta di un ottimo stato di forma per portare a casa un personal best sulla 10km:

Katiuscia Capua (Atletica San Nicola) sigla il suo nuovi 40’37”. Continua la ripresa della portacolori dell’Atletica Teverola, Giusy Lamula, che torna ancora sul podio e fa suo il bronzo con un ottimo 41’20”. Chiudono la rosa femminile Teresa Stellato (Atletica Marcianise), appena appesantita dalla gara del giorno prima, e Luisa Amoroso (Running Saviano).

Due le premiazioni speciali, al primo ed alla prima atleta di Capodrise, rispettivamente Pasquale Papa (Atletica Marcianise) e Filomena Fretta (Atletica Macasport).

Vince la classifica di società, portando a casa il titolo ASC la Road Runners Maddaloni.

Spesso il concetto di sport è associato a quello di fede, perché fare sport significa essere disposti a credere in qualcosa che non si vede ma c’è, nella parte più profonda di noi, e ci spinge ogni volta oltre. E se avere fede significa amare incondizionatamente, allora oggi almeno 600 persone hanno creduto abbastanza da ridare vita ad un’anima che oggi è stata l’unica vera stella rimasta accesa dalla notte, alta sul cielo di Capodrise.

Info/Curiosità