Giunge alla sua terza edizione l’appuntamento con la Neapolis Marathon, evento podistico che da tre edizioni si è assunto il difficilissimo compito di riportare la regina delle distanze in una città così bella eppure così complicata da domare. Maurizio Marino, organizzatore e patron dell’appuntamento, e tutto il suo grandissimo staff hanno regalato una tre giorni nel centro operativo di Piazza del Plebiscito, che è stata perfetta scenografia iconica della città partenopea; un continuo flusso di dialetti, colori, lingue hanno attraversato una delle piazze più belle d’Italia, tra semplici turisti curiosi e chi naturalmente era lì per l’appuntamento più atteso. Un’immagine stupenda, una culla calda questa Napoli che si è fatta trovare pronta e matura verso chi ha deciso di conoscerla non soltanto visitandola, ma ancor di più correndola.

Un lavoro lunghissimo, durato mesi e che ha visto l’intero staff lavorare duro per correggere ogni possibile sbavatura ed offrire il meglio che una città come Napoli ha e può offrire ai tanti che vogliono attraversarla facendo la cosa che semplicemente amano: correndo!

LA GARA

Tutto già operativo dalle prime luci del mattino, con ogni anello della catena di questa Neapolis Marathon pronto a lavorare coeso per permettere ad ogni iscritto di potersi concentrare subito sulla gara. Tre le distanze previste, con una non competitiva di 12km (la Sea Run), la Mezza Maratona (Neapolis Half Marathon) e la Maratona (Neapolis Marathon). Le telecamere di RaiSport a riprendere per la differita da offrire ai telespettatori a casa,

per non dimenticare le varie testate locali che hanno deciso di non mancare ad una festa che ha visto quasi 2000 partenti. Il gran caldo della giornata ha portato molti a non ritirare il proprio pettorale, ma il pubblico non è mancato e chiunque abbia corso questa mattina ha avuto la possibilità di essere accolto sotto la storia, il fascino, ed i colori di Napoli.

Neapolis Half Marathon. Lo start ufficiale – ed identico per tutte le distanze – ha visto un momento sentiti che ha anticipato i primi battiti della manifestazione; un momento a cui lo stesso presidente teneva tanto, con il saluto doveroso a GiovanBattista Cutolo (Giogiò) per dare un forte importante segnale alla criminalità senza scrupolo. Eventi così grandi fanno da onda sonora a messaggi che non possono e non devono cadere nel silenzio, e questo oggi si è sentito forte e chiaro. 

Poi lo sparo dei giudici ed è così che ha inizio la 3^ Neapolis Marathon. La gara maschile per la prima delle distanze competitive, la mezza maratona, ha visto la riconferma del keniano Paul Tiongik (Parco Alpi Apuane) che è stato capace persino di migliorar il già suo record del percorso e portarsi a casa un oro che vale doppio sul passo del 3’04”/km e fermare l’orologio su 1h04’35”. Alle sue spalle un nome inaspettato tra le fila dei top atleti con Lhoussaine Oukhrid (Aeneas Run) che impiega almeno due minuti in più rispetto al vincitore, ma tempo che oltre alla medaglia d’argento assoluta gli vale anche come primo tra gli italiani.

Una vera lotta quella tra il secondo ed il terzo gradino del podio, con Patrick Mutunga Mwikia (Atletica Potenza Picena) che per soli otto secondi deve accontentarsi della medaglia di bronzo. A completare la classifica degli italiani ci saranno il quinto posto assoluto, Alexandru Ciumacov (RcF Roma) e,Marco Vetrano (Atletica Nolana), rispettivamente secondo e terzo italiano.

Tra le donne di questa Half Marathon vince nettamente la giovane atleta della Caivano Runners, Teresiah Kwamboka Omosa, che chiuse sull’1h14’30”, sbaragliando nettamente la concorrenza keniana; ben quattro infatti i minuti da attendere prima di vedere l’oro del 2022 dell’Internazionale San Lorenzo, Nancy Kerubo Kerage (Campidoglio Palatino) raggiungere il traguardo sul passo del 3’44”/km. Chiude la classifica delle assolute colei che apre anche la classifica delle italiane, che festeggia Napoli il suo attuale Personal Best sulla distanza: 1h24’45” per Francesca Palomba (Caivano Runners). Argento italiano che rimane in casa Palomba ed in casa Caivano con Filomena, mentre il bronzo vede Luisa Di Vita (Circolo Canottieri Aniene) festeggiare il terzo gradino conquistato con 1h29’56”

Neapolis Marathon. Che gara pazzesca per un talento come quello di Hicham Boufars, che nel mentre arrivano i primissimi della Mezza Maratona, lui transita a metà gara sull’1h08”, con una proiezione finale di 2h16’ circa per il magrebino, ormai da anni sul suolo campano con la canotta dell’International Security Service. Hicham, tuttavia, deve lottare con il caldo di Napoli, ma ancor di più con la sua umidità che appesantisce, e non di poco, il passo della gara: giunge infatti stanco e comunque solo intorno alle 2h20’46”. Una gran gara, in ogni caso, per questo ragazzo che ha lottato completamente solo contro la fatica e la distanza, facendo letteralmente il vuoto alle sue spalle: ben diciotto i minuti prima che possa spuntare la sagoma affaticata del giovane Khalid Jbari (Athletic Club 96 Alperia) ed ancora altri dieci minuti da quest’ultimo prima che possa gungere anche la medaglia di bronzo della giornata, nonché primo tra gli italiani: Antonino Tamarino (Sorrento Runners). Chiudono la classifica italiana Giuseppe Rucci (Runners Lanciano) e Fabio Amabrini (Briganti d’Abruzzo).

Gara di testa delle donne che non vede altre bandiere, se non quella italiana: occorre superare le 3h prima che si possa annunciare anche un podio femminile su questa 42km195mt tutta napoletana; Stefania Simonelli (Team 42195) giunge a denti stretti al traguardo della Sirena Partenope con la soddisfazione di chi ha portato a casa un oro pesante, che vale doppio: 3h06’34 dice il cronometro per lei. Molto ravvicinate le altre due ragazze di questa classifica unica assolute/italiane: a dividere Luana Chiara Piscopo (Runners del Levante) ed Antonia Tudisco giusto diciassette secondi, con la prima che anticipa la seconda chiudendo sulle 3h19’37”.

Una lunga giornata partenopea, durata esattamente 6h. Tante le cose aggiustate in questa edizione; tante le cose rivisitate per accogliere ancora più gente; tanti i sacrifici fatti per venire incontro alle richieste ed alle esigenze di tutti, tra corridori e complicazioni di una città complicata. Napoli ha da lavorare tanto, così come il team della Neapolis Marathon è consapevole che c’è da sbracciarsi e sporcarsi le mani ancora di più per avere la speranza di poter arrivare al petrolio. Ma sognare non è sbagliato; e nemmeno provarci sbagliando. Perché infondo…solo chi si mette in gioco, ha il gusto di potersi dire di averci veramente provato.

Napoli ci ha provato. La Neapolis Marathon ci ha provato. E siamo certi che in tanti oggi hanno un pezzo di città partenopea da portarsi a casa… e nel cuore.

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