Ci sono appuntamenti, ormai diventati tradizione del calendario podistico campano, in cui sai di non voler mancare, sai di non volerli vivere da dietro le quinte. È proprio il caso del Memorial “Ri-correre per Don Mimì”, una gara che da anni ci ha avvolto con il suo clima di fede, di festa, di sani principi. Un appuntamento che sa di buono, grazie alla famiglia della Parrocchia San Ludovico d’Angiò che, guidata dalla sapienza e dalla genuinità di Don Ciro, ha saputo convincere nel tempo il panorama podistico campano e riuscire ad essere nell’immancabile lista di gare da non perdere.
Nessun trucco e nessun inganno dunque: non ci sono favoritismi tra presidenti né ambiziosi premi in denaro, ma ad attrarre gli amanti della corsa in questo appuntamento organizzato dall’A.s.d San Ludovicò d’Angiò (facente capo ad Alfonso Esposito) è proprio questo inspiegabile clima di felicità e leggerezza che si respira non appena entri nel mood della gara. A fare la differenza è questa famiglia: i volontari della parrocchia che, come una catena di montaggio, seguono le istruzioni del “tenente” Lella Sollo e viaggiano spediti verso l’unica grande meta: quella di raccogliere fondi per le opere parrocchiali, offrendo in cambio una mattinata di sport e di passione alla comunità di Marano.
LA GARA
Sale il contatore dei numeri per questa manifestazione, che in occasione di questa edizione, l’undicesima nel ricordo di Don Mimì Galluccio, si porta sui 360 iscritti: la partenza molto mattutina e la fattiva collaborazione di Carabinieri, Protezione Civile, Finanza e Polizia Municipale (quest’ultima con la presenza del Comandante Ferrillo) hanno permesso uno start ordinato ed in linea con l’orario stabilito da regolamento. Ore 8 in punto ed ha il via – sotto gli occhi del neo sindaco Matteo Morra – la competizione agonistica su questo circuito di circa 10km articolato, come ogni anno, su due giri da 5km con la supervisione fedele del CSI Napoli rappresentato dall’amico Giovanni Mauriello.
GARA MASCHILE. Sono in tre al passaggio intermedio dei 5km, con il detentore della corona da molte edizioni, Hicham Boufars (International Security Service), davanti a Yassine Metraoui (Sicilia Running) e Gennaro Betti (Atletica Riardo). Decisamente guardingo Hicham, che accetta il compromesso di un ritmo per lui più sereno e che gli consente di fare la differenza, come spesso ci ha abituati, nella seconda parte: giusto qualche metro più avanti a Yassine, con quattro secondi di anticipo su quest’ultimo ed un 33’02” portato a casa. L’ultimo gradino del podio disponibile è senza alcun dubbio di Gennaro Betti, reduce da qualche piccolo problema fisico e capace comunque di chiudere sul 34’19”. Chiudono la classifica al maschile Vincenzo Migliaccio (Mondragone in corsa) con 35’11” e Mohamadi Barra (Atletica Frattaminore) con 35’17”.
GARA FEMMINILE. Netta e meno compatta la gara in rosa, con una Anna Trinchillo (International Security Service) decisa a prendersi il trono di regina di questa edizione: dopo il secondo posto dello scorso anno, trova la gamba giusta per chiudere poco sopra il passo del 4’/km e guadagnarsi lo scettro della competizione. Occorre attendere almeno 1’30” prima di vedere spuntare dall’ultima curva di gara i colori della Macasport, con Annamaria di Blasio che chiude poco sopra i 42’. Tornano i colori dell’Amatori Vesuvio sul podio di Marano grazie alla bravura ed alla fedele presenza di Annamaria Capasso, che sempre si ripropone in questo appuntamento. Chiudono la rosa femminile le due compagne del team Napoli Nord Marathon: Tiziana Ricciardi con 45’29” e Lucia Avolio con 45’39”.
Come sempre a chiudere la parte agonistica è la stra-cittadina, con una trentina di bambini impegnati in un giro brevissimo che in pochi secondi riesce a riempire di gente e sorrisi lo spiazzale della Parrocchia.
La classifica di società non poteva che vedere il team dell’Atletica Marano alzare la bandiera più alta: anche quest’anno, come spesso ci hanno abituati in qualità di team radicato al territorio, il compenso in denaro previsto per la prima società classificata è stato devoluto interamente alla Caritas della Parrocchia ospitante.
Non si può non essere alla Corsa di Don Mimì: un uomo che ha dato tanto alla comunità che lo ricorda e lo porta nel cuore, presta il nome ad un appuntamento che ogni anno si dimostra all’altezza dei nobili principi di vita e di fede con cui Mimì Galluccio divulgava la parola di Dio. Un testimone pesante passato nelle mani di Don Ciro e condiviso con tutti i volontari della comunità parrocchiale: non c’è trucco e non c’è inganno, perché l’unico ingrediente che porta sempre più persone a scegliere questo appuntamento è proprio il concetto di amore, di famiglia, di imprescindibile fede.
Informazioni/Curiosità
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