Piacevole. Semplicemente piacevole presentare in un clima, quello della Parrocchia di San Ludovico d’Angiò, che sa rendere anche un contesto agonistico un momento di grande divulgazione dei puri e veri valori di vita: la fede, l’amicizia, l’amore, l’uguaglianza e tutto ciò che di buono e sano il Memorial Don Mimì ha saputo donare ad ogni singolo iscritto di questa mattina.
Il sorriso di Don Ciro, il suo contagioso buon umore hanno fin da subito gettato le basi di quanto avremmo vissuto in questa Domenica mattina: le prime parole, come giusto che fosse, sono state in ricordo di colui che per ben trenta anni ha dato tanto alla parrocchia d’Angiò ed alla stessa comunità di Marano, che mai lo dimentica. Don Mimì Gallucci ha lasciato sì un grande ricordo, ma anche una grande eredità ad un adepto che – lasciatemelo dire – porta avanti la sua volontà con grande animo e umanità. Un decano come pochi, e quando si ha la fortuna di incrociare sul proprio cammino persone come Don Ciro, si è semplicemente più felici dentro.
La conferma, come ogni edizione, della indispensabile collaborazione tecnica del CSI Napoli, rappresentato come sempre dalla figura appassionata di Giovanni Mauriello, oggi in qualità anche di giornalista sportivo della manifestazione, oltre che di estimato organizzatore della “Corsa di Santo Stefano”.
GARA MASCHILE
Con la solita benedizione e l’in bocca al lupo del decano, alle 8 in punto le sirene dei Vigili Urbani hanno dato il via alla manifestazione, con ben 300 atleti (e poco più) ad onorare la cittadinanza, tra chi è sceso a gustarsela in strada e chi, comodamente, ha seguito tutto dal proprio balcone. Una partenza come poche, molto sentita e vissuta, molto popolare, così come ci si aspetta che sia in una gara che nasce dalle radici del suolo che la ospita. La possibilità, molto apprezzata, di gustarsi il cuore della competizione, con un passaggio intermedio al 5°km che ha permesso di creare anche quel sano patos adrenalinico: appaiati e compatti, sono almeno sette/otto a condurre la gara, con un Hicham Boufars (International Security Service) palesemente guardingo e pronto a fare la differenza sul finale; non si smentisce, infatti, con il suo arrivo sereno e rilassato intorno ai 35’12”: il talento di un vero Atleta passa anche attraverso l’intelligenza di non distruggere una manifestazione e saper rispettare i propri compagni in gara, senza vuoti o sforzi eccessivi che non hanno ragione di esistere. E su questo Hicham…ci ha sempre saputo fare!
Interessante, comunque, il conflitto alle sue spalle; molto sentita la competizione, con pochissimi secondi a dividere i ragazzi dalla seconda alla quinta piazza: sarà Salvatore Romano (Mondragone in Corsa) ad avere la meglio, chiudendo in 35’22” ed anticipando, di giusto due secondi, Mohamed Lamghali (I Gladiatori di Capua Antica). E non bisognerà attendere molto per vedere definirsi la classifica degli assoluti: sarà Raffaele Mozzillo (Atletica Marcianise) a chiudere una decina di secondi avanti a Gennaro Ciambriello (Atletica Giugliano), quinto uomo all’arrivo.
GARA FEMMINILE
Definita fin dalle prime battute, non c’è dubbio su chi sarà la regina della 10° edizione “Ri…correre per Don Mimì”: Filomena Palomba (Caivano Runners), prima anche al passaggio intermedio, chiude serena e tranquilla sui 38’58”. Emozionante, invece, è la gara alle sue spalle: Anna Trinchillo (International Security Service) rimescola completamente le carte in tavola e rimonta su Emilia di Iulio (Marathon Maddaloni Di Santo), quest’ultima seconda al passaggio al quinto chilometro. Uno sprint negli ultimi metri che consentirà ad Anna di chiudere in 40’53” ed anticipare Emilia di 14 secondi: brava, sempre più brava la portacolori dell’International. C’è lotta anche per gli ultimi due posti rimasti, e sarà la caparbietà e l’esperienza di Annamaria Capasso (Amatori Vesuvio) ad avere la meglio e permetterle di chiudere in 41’57”. Chiude la classifica Ela Stabile, del team Napoli Run.
La classifica di Società vede il team di Raffaele Colantuono, Erco Sport, salire sul gradino più alto del podio.
Ma… se proprio lo vogliamo dire: per chi ha guardato con attenzione e con gli occhi del cuore, oggi sul primo gradino del podio ha visto altri nomi; Lella, Mary, Enzo, Carlo, Marco, Maurizio, Don Ciro, l’intera comunità parrocchiale; nomi che forse non vi diranno nulla, ma – ve lo garantisco – erano in ogni singolo dettaglio che oggi…ha fatto la differenza.
Informazioni/Curiosità
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